Categoria: comunicazione

Parte prima
Sabato 28 gennaio a Brescia, di fronte ad un pubblico di oltre 150 persone, si è tenuta l’undicesima presentazione in meno di tre mesi della nuova edizione del mio libro “Comunicare la Cultura, Oggi”, uscito a settembre 2022. In così poco tempo ho percorso centinaia, forse migliaia di chilometri, incontrato decine di persone interessanti, visto posti meravigliosi (uno dei vantaggi della cultura è che spesso si lavora in luoghi “magici”), parlato di molti argomenti di grande attualità.
Proprio per questo, sento il bisogno di fare un punto con questo articolo (diviso in due parti, per evitare una lunghezza eccessiva) su tutto quello che ho imparato (ed è tanto!!) da questi incontri in giro per l’Italia. Anche perché se ne stanno preparando altri, che verranno comunicati nelle prossime settimane nell’articolo dedicato qui sul nostro sito e sui nostri canali social.
Una premessa: quando, nel 2017, mi è venuta l’idea di riassumere in un libro il mio pensiero e l’esperienza professionale di, ormai, tanti anni di lavoro nel marketing e nella comunicazione della cultura, non avrei mai pensato che sarebbe stato così difficile. Trovare una forma completa a una materia così fluida e complessa è stata un’impresa veramente faticosa, che ha richiesto molto tempo (più di due anni e mezzo per preparare la prima edizione e poco meno di un anno e mezzo per la seconda) e a cui ho pensato di rinunciare più volte in corso d’opera. Anche perché, se già i testi sul marketing della cultura sono veramente pochi (cito i due più rilevanti: lo storico “Marketing delle arti e della cultura” di François Colbert e “Il marketing della cultura” di Alessandro Bollo), quelli sulla comunicazione (anche se nel mio la trattazione di marketing è fondamentale e propedeutica alle parti successive) sono praticamente inesistenti.
Ho dovuto quindi formarmi su tutto: come costruire un sommario, come scrivere (e ho capito che non sono una penna così facile come pensavo…), di che cosa parlare e con quale livello di approfondimento. Ho imparato prima di tutto io stesso a studiare, a non dare per scontato nulla, a controllare tutte le fonti, perché un libro, soprattutto un manuale come questo, non consente lo sbaglio e l’imprecisione. È stato un lavoro veramente certosino, in cui il mio editore, nelle persone di Sara Speciani e Giovanni Gondoni, ha svolto un ruolo assolutamente fondamentale, anche psicologico, direi.
Come racconto spesso, il libro originariamente doveva chiamarsi solo “Comunicare la Cultura”. L’aggiunta del suffisso “Oggi” è stata una mia volontà, perché nello scrivere mi sono reso conto di quanto la materia di cui volevo parlare fosse in continuo mutamento, quasi quotidianamente.
O meglio, i fondamenti (molti, ad esempio, sanno del mio amore quasi viscerale per il modello AIDA o per il macro-concetto di Identità Aziendale e i sotto concetti collegati) fortunatamente sono intatti e solidissimi; la realtà di oggi, ancora di più dopo la pandemia, ha però portato a cambiamenti molto rapidi, con presunte “rivoluzioni” che spesso si rivelano bolle di sapone (un esempio è Clubhouse che solo pochi mesi fa sembrava pronto a diventare uno dei social più di rilievo a livello mondiale, per poi rallentare e praticamente fermarsi quasi improvvisamente).
Seguirà una seconda parte di questo articolo che raccoglierà una serie di considerazioni derivanti dalle numerose riflessioni e dai ragionamenti fatti con chi ha partecipato insieme a me alle presentazioni, che rappresentano indubbiamente alcune tra le voci più influenti del panorama della cultura in Italia, come riportato nella comunicazione dei diversi incontri.
Voglio qui di seguito ringraziare tutte le persone che mi hanno onorato della loro presenza:
Emanuele Amodei, Amministratore Unico IAR – Istituto per l’Arte e il Restauro Palazzo Spinelli
Gianluca Bellucci, Consulente in Valorizzazione e Gestione del Patrimonio Culturale
Alessandro Borchini, Direttore Marketing e Comunicazione del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Maria Borio, Scrittrice e ricercatrice
Antonella Camarda, Manager del Distretto Culturale del Nuorese
Claudia Cannella, Direttore di Hystrio Trimestrale di Arte e Spettacolo e Direttore Artistico del Teatro Verdi Pordenone
Giovanni Carta, Portavoce e Capo Ufficio Stampa del Sindaco di Firenze
Clementina Casula, docente presso l’Università degli Studi di Cagliari
Davide Conte, Economista
Luisa Cuttini, Direttore artistico di Circuito CLAPS
Roberta Ferraresi, Docente presso l’Università degli Studi di Cagliari
Raffaele Filace, Responsabile Comunicazione di Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto
Emilio Gelosi, responsabile comunicazione Legacoop Romagna
Valentina Gensini, Direttore Artistico e Responsabile Area Contemporaneo Murate Art District – MUS.E
Valeriya Kilibekova, Coordinatrice Generale di Profili e Docente di Marketing e Comunicazione alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano
Lanfranco Li Cauli, Direttore Marketing e Fund Raising del Teatro alla Scala
Roberto Mercadini, Attore, scrittore, Youtuber
Marco Moledda, Coordinatore di Teatro Eliseo Nuoro
Luca Monti, Mec – Eventi e Comunicazione per la Cultura, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Giulia Muroni, Co-programmazione artistica e Comunicazione di Sardegna Teatro
Andrea Paolucci, Co-direttore artistico del Teatro dell’Argine
Francesco Pilia, Organizzatore culturale
Enrico Pitozzi, Docente di Forme della Scena multimediale presso l’Università di Bologna – DAMS
Luigi Radassao, Curatore della rassegna MO.CA SUONA
Andrea Soddu, Sindaco del Comune di Nuoro
Giovanni Soresi, Consulente di marketing e comunicazione, già Direttore Comunicazione del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Giovanni Tarpani, Comunicatore
Qui di seguito sono riepilogate le date di tutte le presentazioni che si sono svolte finora, mentre le prossime in programma le trovate nel calendario in continuo aggiornamento nella pagina dedicata al tour.
- 19/10/2022 Villa Torlonia, San Mauro Pascoli
- 7/11/2022 Palazzo Spinelli, Firenze
- 20/11/2022 BookCity Milano presso Editrice Bibliografica, Milano
- 24/11/2022 Mediateca del Mediterraneo, Cagliari
- 25/11/2022 Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura, Nuoro
- 30/11/2022 Università Cattolica, Libreria Vita e Pensiero, Milano
- 2/12/2022 ITC Teatro di San Lazzaro, San Lazzaro di Savena – Bologna
- 13/12/2022 Casa degli Artisti, Milano
- 14/12/2022 Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Lettere – Lingue, Letterature e Civiltà antiche e moderne, Perugia
- 19/01/2023 Murate Art District, Firenze
- 28/01/2023 MO.CA, Brescia
Andrea Maulini
Hystrio Festival

Facebook, Instagram, TikTok, LinkedIn, YouTube, Snapchat, Twitch, BeReal…la fine dell’era social è sempre più vicina?
Seppur un altro anno ce lo siamo lasciati ormai alle spalle, non siamo ancora giunti al fatidico momento che vede il tramonto dei social media. Lo scenario però è in piena evoluzione ed è molto interessante da osservare.
Se in un precedente articolo avevamo approfondito quale sia il futuro della comunicazione culturale, esploriamo ora in maniera più generale i principali social media trend del 2023.
Partiamo dai big, prendiamo Meta. Parliamo di Facebook: che abbia ormai raggiunto la piena maturità del suo ciclo di vita e che la sua curva sia iniziata a discendere non è più certo un mistero. Anche quest’anno il colosso californiano ha visto calare i propri ricavi e pure il numero di iscritti, registrando un invecchiamento generale della sua popolazione media. Insomma, il social è in crisi ormai da tempo e sembra non trovare un modo per uscirne.
Su Instagram le cose si muovono senz’altro di più. Stiamo assistendo a continui aggiornamenti che portano agli Instagramer funzionalità vincenti sì, ma nella stragrande maggioranza dei casi copiate dai competitor. Già l’introduzione, anni addietro, delle Stories era stata spinta dal successo clamoroso che stava ottenendo Snapchat. Lo stesso è accaduto più tardi con i Reel, rubati spudoratamente a TikTok. Non da meno le ultime Candid Stories strizzano l’occhio – per usare un eufemismo – a BeReal. Insomma, tutto questo pare confermare la frustrazione dei vertici di Meta di dover riuscire a stare al passo con il mondo digitale che cambia molto, forse troppo, rapidamente.
Veniamo ora a LinkedIn. Non siamo forse stati i soli a notare l’evoluzione di questo social network che sembra aver preso una piega sempre meno formale e più personale. Di frequente i contenuti pubblicati hanno poco a che vedere con questioni professionali, ma al contrario toccano la sfera più intima dell’utente e vi si rintracciamo spesso forme di long-form storytelling in stile blogging. Un trend che sta generando parecchio dibattito tra le fronde più conservatrici e quelle più progressiste. Staremo senz’altro a vedere.
Atri social network, invece, sono a dir poco decollati nell’arco dell’ultimo periodo. Non stiamo parlando di TikTok – su cui, negli USA, il numero di minuti video guardati ha superato quello di YouTube – o di Twitch, ma di BeReal, il cosiddetto social anti Instagram, oppure di LOL, PHaver, Mastodon o Solcial, per citarne qualcuno.
Ad accomunare queste piattaforme è la loro natura decentralizzata che garantisce ai propri utenti un maggior grado di controllo su contenuti da pubblicare e da fruire, così come una maggiore tutela contro il furto di dati personali, rischi di phishing o altri attacchi hacker da parte di professionisti del settore. Un tema, quello della protezione della propria privacy sul web, divenuto sempre più caldo e sempre più caro agli utenti, come ci confermano il dibattuto uso dei cookies di terze parti e delle nuove regolamentazioni vigenti in merito.
Ma al di là del successo o meno di uno o di un altro social media, che tendenze si registrano nello scenario odierno e immediatamente futuro?
Senza dubbio primeggia ancora la volontà di rendere l’esperienza sui social maggiormente immersiva. Lasciando in stand-by le sperimentazioni in corso che puntano verso la direzione della multisensorialità, il cosiddetto ”Internet dei Sensi”, in questo momento sul podio del content creation troviamo ancora video sempre più brevi in formati sempre più verticali ed estesi. Risultato? La visualizzazione su quasi l’intero schermo dello smartphone. La lunghezza ormai ideale si aggira sui 15 secondi al massimo, che sono veramente pochi.
Seguono la stessa scia dei Reel di Instagram YouTube Shorts e Amazon Video Shorts che prevedono la pubblicazione di brevissimi video di accompagnamento ai prodotti presentati/venduti sulla piattaforma.
Insomma, tutti i segnali sembrano confermare il trend di mini video che facciano immergere gli utenti ancor più all’interno del contenuto, soprattutto se includono il “closed-captioning” ovvero sottotitoli e didascalie. Per quale ragione concorrono all’efficienza di un contenuto video? Ne possiamo citare almeno tre: accessibilità, engagement e ottimizzazione per la ricerca di video.
Altro fenomeno assolutamente rilevante è il cosiddetto “social SEO” per cui i social network si stanno sostituendo sempre più ai motori di ricerca. Fatto che trova un maggior terreno fertile soprattutto tra le generazioni più giovani.
Stando al Hootsuite Social Trends Report 2023, un crescente numero di utenti tra i 16 e i 24 anni utilizza i social media come principale motore di ricerca, in particolare – come anche dichiarato dal New York Times – TikTok dalla Generazione Z. In linea generale, possiamo facilmente osservare che i social media, a partire da Instagram e YouTube ma non solo, sono ormai spesso utilizzati per le ricerche online dei brand, per reperire informazioni su prodotti, prezzi, cataloghi e scovare recensioni affidabili. Un trend vincente grazie all’uso strategico di keyword performative utilizzate nelle caption dei post, in grado di aumentare impression ed engagement in maniera molto più netta rispetto agli hashtag.
Tool online come SEMrush o Google’s Keyword Partners diventano, così, strumenti fondamentali.
E per concludere, citando il mondo degli acquisti online, l’ultimo social media trend di cui vi vogliamo parlare in questo articolo è il social e-commerce. Si tratta del fenomeno di vendita online che passa dai social network. Nonostante si registri ancora un certo livello di titubanza nel fare acquisti sui social, si prevede che esso continuerà a crescere, come già mostrano piattaforme quali Pinterest o WhatsApp Business, le più votate finora al commercio elettronico.
Questo è quello che, a grandi linee, possiamo aspettarci da questo nuovo anno che, non ci sentiamo di escludere possa anche riservare dei colpi di scena.
Ah, sembra anche essere finita l’era delle GIFs. Noi ve l’abbiamo detto poi vedete voi.
Chiara Di Meo

Che i podcast abbiano riscosso un successo sempre crescente negli ultimi anni non è certo un mistero, ma perché oggi possiamo pensare di impiegarli nella nostra strategia di comunicazione culturale?
In Italia l’offerta di podcasting sta fiorendo continuamente, arricchendosi di contributi diversi che trovano applicazione in ambiti tra i più svariati: società, lifestyle, crime, gender equality, moda, ambiente e sostenibilità, informazione giornalistica, arte. Insomma oggigiorno chi più ne ha, più ne mette.
Ma da dove arriva tutto questo successo e soprattutto come?
Partiamo dall’assunto che l’ascoltatore di podcast è attivo nella ricerca di cosa ascoltare e compie deliberatamente tale scelta. Ciò significa che non è passivo di fronte ai contenuti che gli vengono proposti, come ad esempio accade agli utenti sui social che, scrollando, si imbattono nei vari post altrui.
Stando al report Ipsos Digital Audio Survey, gli ascoltatori di podcast in Italia nel 2022 sono il 36%, il +5% rispetto al 31% del 2021. Circa 11,1 milioni di utenti ascoltano contenuti audio in streaming (1,8 milioni in più rispetto allo scorso anno). La fetta più ampia di questo pubblico, il 43%, sono giovani under 35.
E indovinate?
Il 72% degli italiani ascolta podcast dal proprio dispositivo mobile, un dato che molto probabilmente è da attribuire a una delle caratteristiche fondanti il successo di questa tipologia di canale: la possibilità di ascoltarli mentre svolgiamo altre attività.
I podcast ci hanno offerto una modalità soft, non impegnativa, empatica e fruibile in qualsiasi momento di arricchire la nostra conoscenza su tematiche di nostro interesse.
Perché i podcast possono rappresentare un successo anche nella comunicazione culturale?
Per le istituzioni culturali creare un legame con il proprio pubblico o intercettarne di nuovo è una sfida che da sempre richiede un approccio legato ad una conoscenza professionale della comunicazione e anche del marketing.
Lo scopo ultimo è quello di fidelizzarlo e di mantenere con esso un rapporto che vada oltre lo spazio fisico (come quello museale, teatrale, ecc.), che sappia raggiungerlo anche a distanza, secondo un approccio audience-oriented.
Inoltre la vision di qualsiasi ente che si occupa di cultura, nella sua più ampia accezione, è incentrata sulla crescita personale e collettiva degli individui attraverso l’arte. Questo fattore legato all’accrescimento formativo è proprio l’essenza stessa dei podcast. Inoltre, ecco alcuni dei principali vantaggi legati al loro utilizzo:
- Acquisire nuovo pubblico
- Fidelizzare il pubblico esistente
- Fare divulgazione aggiuntiva e quindi offrire contenuti di approfondimento
- Raggiungere il proprio target o i propri segmenti di target
Quali podcast per il pubblico della cultura?
Ad oggi sono tantissimi quelli riservati al pubblico della cultura che popolano le note piattaforme di streaming. Realizzati da privati (Storielibere, Morgana) o in collaborazione con realtà istituzionali (Ministero della Cultura, Paladine), i prodotti podcast contribuiscono a portare prospettive diverse, approfondimenti e curiosità relative a un settore spesso relegato a una comunicazione old-fashioned o poco incline alla colloquialità in termini di linguaggio.
Una cultura a puntate, per così dire, capace di catalizzare l’attenzione del pubblico attraverso contenuti di valore, ben strutturati e calibrati, ricchi di voci e suoni che accompagnano l’ascoltatore in un mondo senza immagini. La struttura stessa dei podcast gioca un ruolo importante. Ecco, infatti, le tipologie più comuni:
- L’intervista: prevede la presenza di un host e di un ospite, talvolta più di uno, il che garantisce un contenuto sempre vario e differente. Inoltre, ciò rende possibile accrescere la propria audience, raggiungendo anche il pubblico dell’ospite. In ambito culturale, un esempio di questi è Voce ai libri!
- Il free-talk: è la combinazione perfetta tra attualità e improvvisazione. Una dose generosa di ironia ed empatia non fanno che dare quel sapore in più ad un prodotto di questo tipo, assicurandone il successo. Un esempio nella cultura? Artefatti!
- La narrazione: il ruolo principale lo gioca la storia in sé. Basta soltanto scegliere un aneddoto o un episodio vincente da raccontare, senza dimenticare di creare un po’ di suspense tra una puntata e l’altra…e il gioco è fatto. Paladine realizzato dal MiC, in questo caso, merita un ascolto!
Altri esempi di podcast legati alla cultura:
– A piece of Work (MOMA)
– LessonPod: pillole di cultura!
– Morgana
– Una specie di tenerezza (Chora e Punta della Dogana)
Per concludere, possiamo affermare che il sodalizio tra podcast e cultura si sta rivelando sempre più vincente. Senz’altro può rappresentare una nuova modalità di fare comunicazione e marketing, ma dobbiamo sempre ricordarci che prima di approdare su questa tipologia di canale è il caso di chiederci che cosa abbiamo realmente da raccontare che possa essere di valore per il nostro pubblico.
Content – insomma – is always king.
Consiglio finale? Fate il pieno di podcast e provate a studiarveli un po’… se avete una storia da raccontare e siete creativi al punto giusto, non sarà difficile trovare il format perfetto!
Chiara Di Meo, Rossella De Toma

Nasce dalla nuova edizione di Comunicare la Cultura, Oggi di Andrea Maulini l’idea di creare delle opportunità di confronto aperto attorno ai temi della comunicazione e del marketing della cultura.
Il libro, uscito lo scorso luglio in tutte le librerie e gli store digitali, è perciò l’occasione da cui partire per costruire un fitto calendario di incontri in tutta Italia. Un dialogo itinerante che inizia nella seconda metà di ottobre e proseguirà fino alla primavera 2023, riunendo le voci più influenti del panorama della comunicazione e del marketing culturale in Italia, coordinate da Andrea Maulini, autore del libro e Amministratore Delegato di Profili.
In un momento in cui gli scenari della comunicazione e del marketing della cultura sono in rapido cambiamento, un tema che abbiamo recentemente affrontato nel nostro blog, questi incontri vogliono essere uno spazio di riflessione e discussione, per capire in che direzione ci stiamo muovendo e verso quali orizzonti le istituzioni culturali dovrebbero volgere lo sguardo.
Programma
Il calendario degli incontri è in continuo aggiornamento. Vi informeremo progressivamente, in questa pagina web e attraverso i nostri canali social, sulle date di ogni incontro e sugli ospiti che parteciperanno.
Calendario appuntamenti 2023:
- 19 GENNAIO 2023 – FIRENZE: Murate Art District, ore 17,30-19,00
Hanno partecipato:
Valentina Gensini, Direttore Artistico e Responsabile Area Contemporaneo Murate Art District – MUS.E
Giovanni Carta, Portavoce e Capo Ufficio Stampa del Sindaco di Firenze
Emanuele Amodei, Amministratore Unico IAR – Istituto per l’Arte e il Restauro Palazzo Spinelli
- 28 GENNAIO 2023 – BRESCIA: MO.CA, ore 20,30
Hanno partecipato:
Luisa Cuttini, Direttore artistico di Circuito CLAPS
Luigi Radassao, Curatore della rassegna MO.CA SUONA
A seguito della presentazione si è tenuto il doppio concerto di Lorenzo Polidori e di Osasmuede Aigbe, protagonisti della serata Glocal Sound, nell’ambito della rassegna MO.CA SUONA.
- 12 MARZO 2023 – live streaming: Il caffè di Bolzano29 in diretta sui canali Facebook, YouTube e Twitch di Bolzano29, ore 10,30
- 17 MARZO 2023 – MILANO: Circolo Esperantista Milanese, ore 21,15
- 24 MARZO – BOLOGNA: Alma Mater Università di Bologna – DAMSLab, ore 17-19
Parteciperanno:
Cristina Valenti, Direttrice del Master in Imprenditoria dello Spettacolo, Presidente dell’Associazione Scenario e Direttrice artistica di Scenario Festival
Matteo Casari, Professore di Teatri in Asia e Organizzazione ed economia dello spettacolo presso il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna
Fabio Acca, esperto di progettazione e comunicazione
Seguiteci sulle nostre pagine Facebook, Instagram e LinkedIn per tutte le novità in arrivo!
Calendario appuntamenti 2022:
- 19 OTTOBRE – SAN MAURO PASCOLI: Villa Torlonia, ore 17,30-19
Hanno partecipato:
Emilio Gelosi, responsabile comunicazione Legacoop Romagna
Roberto Mercadini, attore, scrittore, Youtuber
- 7 NOVEMBRE – FIRENZE: Palazzo Spinelli, ore 17-18
Hanno partecipato gli studenti e i docenti dei Master offerti dall’Istituto per l’Arte e il Restauro – Palazzo Spinelli.
- 20 NOVEMBRE – MILANO: BookCity Milano presso Editrice Bibliografica, ore 15-16
- 24 NOVEMBRE – CAGLIARI: Mediateca del Mediterraneo, ore 17-18 – Sala eventi 1° piano
Hanno partecipato:
Clementina Casula, docente presso l’Università degli Studi di Cagliari
Roberta Ferraresi, docente presso l’Università degli Studi di Cagliari
Giulia Muroni, Co-programmazione artistica e Comunicazione di Sardegna Teatro
- 25 NOVEMBRE – NUORO: Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura, ore 18-19,30 – Sala conferenze
Hanno partecipato:
Andrea Soddu, Sindaco del Comune di Nuoro
Antonella Camarda, Manager del Distretto Culturale del Nuorese
- 30 NOVEMBRE – MILANO: Università Cattolica, Libreria Vita e Pensiero, ore 16,30-18
Hanno partecipato:
Paola Calvetti, giornalista, scrittrice e consulente di comunicazione
Claudia Cannella, Direttore di Hystrio Trimestrale di Arte e Spettacolo e Direttore Artistico del Teatro Verdi Pordenone
Giovanni Soresi, Consulente di marketing e comunicazione, già Direttore Comunicazione del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Luca Monti, Mec – Eventi e Comunicazione per la Cultura, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Qui la locandina dell’evento.
- 2 DICEMBRE – SAN LAZZARO DI SAVENA (BOLOGNA): ITC Teatro di San Lazzaro, ore 18-19
Hanno partecipato:
Andrea Paolucci, Co-direttore artistico del Teatro dell’Argine
Davide Conte, Economista
Enrico Pitozzi, Docente di Forme della Scena multimediale presso l’Università di Bologna – DAMS
Raffaele Filace, Responsabile Comunicazione di Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto
- 13 DICEMBRE – MILANO: Casa degli Artisti, ore 17-18,30
Hanno partecipato:
Lanfranco Li Cauli, Direttore Marketing e Fund Raising del Teatro alla Scala
Alessandro Borchini, Direttore Marketing e Comunicazione del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Moderazione:
Valeriya Kilibekova, Coordinatrice Generale di Profili e Docente di Marketing e Comunicazione alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano
- 14 DICEMBRE – PERUGIA: Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Lettere – Lingue, Letterature e Civiltà antiche e moderne, ore 18,30-19,30
Hanno partecipato:
Maria Borio, Scrittrice e ricercatrice
Giovanni Tarpani, Comunicatore
Gianluca Bellucci, Consulente in Valorizzazione e Gestione del Patrimonio Culturale
Rassegna stampa:
- Corriere Romagna
- Legacoop Romagna
- Legacoop
- Secondo Tempo
- Hystrio – Trimestrale di Teatro e Spettacolo
- L’Unione Sarda
- La Nuova Sardegna
- Umbria24
- Perugia Today
- UmbriaLeft
- Vita & Salute











