trends Archivi - profili
Categorie
comunicazione digital marketing

Social media, cosa dobbiamo aspettarci dal 2023

Facebook, Instagram, TikTok, LinkedIn, YouTube, Snapchat, Twitch, BeReal…la fine dell’era social è sempre più vicina?

Seppur un altro anno ce lo siamo lasciati ormai alle spalle, non siamo ancora giunti al fatidico momento che vede il tramonto dei social media. Lo scenario però è in piena evoluzione ed è molto interessante da osservare.

Se in un precedente articolo avevamo approfondito quale sia il futuro della comunicazione culturale, esploriamo ora in maniera più generale i principali social media trend del 2023.

Partiamo dai big, prendiamo Meta. Parliamo di Facebook: che abbia ormai raggiunto la piena maturità del suo ciclo di vita e che la sua curva sia iniziata a discendere non è più certo un mistero. Anche quest’anno il colosso californiano ha visto calare i propri ricavi e pure il numero di iscritti, registrando un invecchiamento generale della sua popolazione media. Insomma, il social è in crisi ormai da tempo e sembra non trovare un modo per uscirne.

Su Instagram le cose si muovono senz’altro di più. Stiamo assistendo a continui aggiornamenti che portano agli Instagramer funzionalità vincenti sì, ma nella stragrande maggioranza dei casi copiate dai competitor. Già l’introduzione, anni addietro, delle Stories era stata spinta dal successo clamoroso che stava ottenendo Snapchat. Lo stesso è accaduto più tardi con i Reel, rubati spudoratamente a TikTok. Non da meno le ultime Candid Stories strizzano l’occhio – per usare un eufemismo – a BeReal. Insomma, tutto questo pare confermare la frustrazione dei vertici di Meta di dover riuscire a stare al passo con il mondo digitale che cambia molto, forse troppo, rapidamente.

Veniamo ora a LinkedIn. Non siamo forse stati i soli a notare l’evoluzione di questo social network che sembra aver preso una piega sempre meno formale e più personale. Di frequente i contenuti pubblicati hanno poco a che vedere con questioni professionali, ma al contrario toccano la sfera più intima dell’utente e vi si rintracciamo spesso forme di long-form storytelling in stile blogging. Un trend che sta generando parecchio dibattito tra le fronde più conservatrici e quelle più progressiste. Staremo senz’altro a vedere.

Atri social network, invece, sono a dir poco decollati nell’arco dell’ultimo periodo. Non stiamo parlando di TikTok – su cui, negli USA, il numero di minuti video guardati ha superato quello di YouTube – o di Twitch, ma di BeReal, il cosiddetto social anti Instagram, oppure di LOL, PHaver, Mastodon o Solcial, per citarne qualcuno.  

Ad accomunare queste piattaforme è la loro natura decentralizzata che garantisce ai propri utenti un maggior grado di controllo su contenuti da pubblicare e da fruire, così come una maggiore tutela contro il furto di dati personali, rischi di phishing o altri attacchi hacker da parte di professionisti del settore. Un tema, quello della protezione della propria privacy sul web, divenuto sempre più caldo e sempre più caro agli utenti, come ci confermano il dibattuto uso dei cookies di terze parti e delle nuove regolamentazioni vigenti in merito.

Ma al di là del successo o meno di uno o di un altro social media, che tendenze si registrano nello scenario odierno e immediatamente futuro?

Senza dubbio primeggia ancora la volontà di rendere l’esperienza sui social maggiormente immersiva. Lasciando in stand-by le sperimentazioni in corso che puntano verso la direzione della multisensorialità, il cosiddetto ”Internet dei Sensi”, in questo momento sul podio del content creation troviamo ancora video sempre più brevi in formati sempre più verticali ed estesi. Risultato? La visualizzazione su quasi l’intero schermo dello smartphone. La lunghezza ormai ideale si aggira sui 15 secondi al massimo, che sono veramente pochi.

Seguono la stessa scia dei Reel di Instagram YouTube Shorts e Amazon Video Shorts che prevedono la pubblicazione di brevissimi video di accompagnamento ai prodotti presentati/venduti sulla piattaforma.

Insomma, tutti i segnali sembrano confermare il trend di mini video che facciano immergere gli utenti ancor più all’interno del contenuto, soprattutto se includono il “closed-captioning” ovvero sottotitoli e didascalie. Per quale ragione concorrono all’efficienza di un contenuto video? Ne possiamo citare almeno tre: accessibilità, engagement e ottimizzazione per la ricerca di video.

Altro fenomeno assolutamente rilevante è il cosiddetto “social SEO” per cui i social network si stanno sostituendo sempre più ai motori di ricerca. Fatto che trova un maggior terreno fertile soprattutto tra le generazioni più giovani.

Stando al Hootsuite Social Trends Report 2023, un crescente numero di utenti tra i 16 e i 24 anni utilizza i social media come principale motore di ricerca, in particolare – come anche dichiarato dal New York Times – TikTok dalla Generazione Z. In linea generale, possiamo facilmente osservare che i social media, a partire da Instagram e YouTube ma non solo, sono ormai spesso utilizzati per le ricerche online dei brand, per reperire informazioni su prodotti, prezzi, cataloghi e scovare recensioni affidabili. Un trend vincente grazie all’uso strategico di keyword performative utilizzate nelle caption dei post, in grado di aumentare impression ed engagement in maniera molto più netta rispetto agli hashtag.

Tool online come SEMrush o Google’s Keyword Partners diventano, così, strumenti fondamentali.

E per concludere, citando il mondo degli acquisti online, l’ultimo social media trend di cui vi vogliamo parlare in questo articolo è il social e-commerce. Si tratta del fenomeno di vendita online che passa dai social network. Nonostante si registri ancora un certo livello di titubanza nel fare acquisti sui social, si prevede che esso continuerà a crescere, come già mostrano piattaforme quali Pinterest o WhatsApp Business, le più votate finora al commercio elettronico.

Questo è quello che, a grandi linee, possiamo aspettarci da questo nuovo anno che, non ci sentiamo di escludere possa anche riservare dei colpi di scena.

Ah, sembra anche essere finita l’era delle GIFs. Noi ve l’abbiamo detto poi vedete voi.


Chiara Di Meo