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Crowdfunding, «bello e impossibile»?

Non conosco la ragione che mi spiegherà
Perché non voglio più salvarmi dalla libertà
È una forza che mi chiama sotto la città
E se il cuore batte forte non si fermerà
E l’alba e amor nasce col sol così
E all’alba il sole ti dirà che è così

Sulla scia delle parole di Gianna Nannini ci siamo fatti ispirare dall’amore tormentato descritto nella nota canzone anni ’80 per parlare, in questo nuovo articolo, di crowdfunding.

Un’impresa spesso concepita come complicata e irraggiungibile, ma mossa da un autentico sentimento di devozione verso qualcosa da conquistare. In questo caso non stiamo parlando, naturalmente, di una persona ma piuttosto di un’idea, un progetto che si intende realizzare unendo le forze. Proprie, ma soprattutto altrui.

Cos’è il crowdfunding?

Per chi non sa di cosa stiamo parlando, il termine denota un tipo di campagna – per definizione non pubblicitaria, anche se su questo spendiamo qualche riga più avanti – lanciata su piattaforme online e basata su una formula molto semplice e intuibile fatta di due soli ingredienti: “crowd” (folla) e “funding” (raccolta fondi).

Ormai entrato nel nostro vocabolario quotidiano, il fenomeno si è sviluppato grazie all’avvento del digitale e nel tempo ha portato al fiorire di varie piattaforme (tra le più famose Crowdfundme, Kickstarter o Indiegogo) nate proprio per adempiere al suo scopo primario: raccogliere soldi per finanziare qualcosa di ben preciso, andando così a soverchiare la logica legata a istituti di credito o realtà simili.

Da sempre le raccolte fondi sono operazioni piuttosto complesse e di cui è difficile stimare il risultato finale e realizzare una campagna crowdfunding si conferma una sfida tutt’altro che semplice. Per quali ragioni?

In primis, si tratta di un processo che deve avere una spinta proveniente necessariamente dal basso, ovvero da quella folla sconosciuta e dalla fiducia che siamo in grado di infonderle riguardo il nostro progetto, la nostra idea di business o altro per cui chiediamo di sostenerci economicamente.

Inoltre, per raggiungere le cifre sperate non dobbiamo solo dimostrare di avere una ragione molto valida, che poi costituisce il cuore e il senso di quello che stiamo facendo, ma anche conoscere i meccanismi che regolano questo tipo di operazione.

Saper comunicare in maniera autentica il valore di ciò che intendiamo realizzare con le risorse raccolte è imprescindibile per la riuscita di una campagna di crowdfunding.

Raccolta fondi o strategia di marketing?

Spostiamo ora la nostra attenzione alla seconda “anima” – per così dire – del crowdfunding: se il suo senso primario è quello di cui abbiamo parlato finora, non possiamo però non vederne il potenziale come strumento di marketing.

Come abbiamo detto, la comunicazione è la leva primaria su cui impostare una campagna di questo tipo e, a prescindere dal risultato finale, essa produce valore in termini di ritorno di immagine e visibilità. Un ritorno che nella maggioranza dei casi è equiparabile a quello derivante da attività pubblicitarie.

Oltre al discorso legato all’awareness, per dirla in gergo tecnico, notiamo come anche in termini di approccio un’attività di crowdfunding non sia da indirizzare urbi et orbi ad una massa indefinita di persone. Al contrario, necessita di uno studio preliminare utile per andare a raggiungere e a colpire il pubblico giusto, ovvero quello che è probabilmente più propenso a sostenere un tipo di progetto come il nostro.

Da lì poi è possibile capire quali azioni intraprendere per fare in modo di creare una vera e propria community attorno a noi, fatto che rende il crowdfunding uno strumento davvero potente.

Possiamo pensarlo come un’avventura senz’altro stimolante che può insegnare molto e con cui può valere la pena provare a misurarsi.

Per orientarci – almeno –  verso la strada maestra abbiamo raccolto in una piccola guida le best practice da seguire passo passo*.

I 12 step per una campagna di crowdfunding efficace

Ecco le best practice che ti consigliamo:

  1. Stabilisci un obiettivo: hai bene in mente il motivo per cui lo stai facendo? Desideri promuovere un evento? Farti conoscere? Finanziare un’iniziativa? Dare una risposa a queste preliminari domande ti aiuterà a mantenerti concentrato durante l’intero processo e ridurrà al minimo le distrazioni.
  2. Stabilisci un obiettivo che abbia senso: non cedere alla tentazione di impostare un obiettivo troppo grande per te. Inizia calcolando la quantità minima di denaro che ti serve. Assicurati di aggiungere i costi extra come la spedizione e l’imballaggio, che possono essere facilmente trascurati. Soprattutto, definisci un budget di comunicazione (il caro e famoso budget di comunicazione!) senza la quale sarà molto difficile raggiungere l’obiettivo prefissato.
  3. Racconta una storia coinvolgente: coinvolgere ed emozionare il pubblico, che con ogni probabilità non ti conosce, è fondamentale. Quale miglior formato, quindi, da utilizzare se non il video storytelling? Ricorda che le persone decideranno entro i primi 7 secondi se guardare il resto del tuo video. Per non parlare di contribuire alla tua campagna decidendo di condividerla con i propri contatti. L’ideale è realizzarne uno breve (dai 3 ai 4 minuti) e calibrato su una giusta combinazione tra informazione ed emozione. Tutto ciò che è utile sapere può sempre essere illustrato in dettaglio in sezioni dedicate nella pagina del progetto.
  4. Trova il tuo possibile numero di sostenitori: calcola le ricompense tenendo quel numero in mente. Quanto è grande il tuo mercato? Quanti potenziali acquirenti, o partecipanti, potresti avere? Su questa base, fai i conti e individua il numero minimo e massimo di potenziali sostenitori.
  5. Dai la giusta ricompensa ai sostenitori: dai ricompense il più possibile esclusive. Sconti, servizi esclusivi, edizioni limitate… le persone corrono un rischio nel sostenerti, assicurati di trattarle bene.
  6. Il tempismo può essere tutto: calcola i tempi giusti per la campagna in modo da avere il tempo per realizzare la tua attività; a periodi diversi, inoltre, corrispondono risultati diversi. La campagna per un evento estivo, ad esempio, porterebbe probabilmente risultati inferiori in inverno rispetto ad un lancio in primavera.
  7. Assicurati di realizzare un prodotto/evento/iniziativa che risolva un problema o soddisfi un bisogno: “Devi essere in grado di trasmettere il valore del prodotto se vuoi che supportino il tuo progetto di crowdfunding. Se non credono che funzionerà, non lo sosterranno» (Chalmers Brown).
  8. Crea una community intorno alla tua iniziativa già prima di lanciare la tua campagna. Comunicala attraverso i mezzi online (sito, social, newsletter, e-mail promozionali, ecc) e offline (ufficio stampa, volantini, …) e sostienila nel tempo, costruendo un piano di comunicazione specifico.
  9. Sostieni la campagna con Digital Adv: su Google e Meta, prima di tutto. Ma anche su altri media coerenti con la tua iniziativa.
  10. Aggiorna (costantemente) i tuoi sostenitori man mano che il tuo progetto progredisce: mantieni aggiornati i tuoi sostenitori mentre vai avanti con la tua campagna. Le piattaforme di crowdfunding in genere dispongono di strumenti integrati che ti consentono di aggiornare i tuoi sostenitori e inviare loro messaggi. Aggiorna l’area delle FAQ, fai vedere la copertura mediatica che stai ottenendo e utilizza l’area Aggiornamenti come se fosse un vero e proprio blog, pubblicando ad esempio le diverse milestones (traguardi intermedi) raggiunte, cercando di essere il più possibile costante con gli aggiornamenti.
  11. Scegli il giorno in cui lanciare la tua campagna: pianificala in base a conferenze ed eventi, organizza o partecipa a iniziative «fisiche» di presentazione dell’iniziativa e di raccolta fondi.
  12. Preparati per una gestione costante dei canali social: segui, commenta, spiega, rispondi alle domande, rilancia e condividi le comunicazioni che parlano di te e della campagna.
  13. Registra subito il tuo conto, o apri un conto ad hoc sulla piattaforma di crowdfunding già all’inizio della campagna. Questo, per evitare qualunque problema di raccolta dei fondi.

Visto? Bello è bello, facile non troppo…ma neanche impossibile!

Vuoi saperne di più? Dai un occhio ai nostri progetti di crowdfunding su cui abbiamo lavorato in passato!

Caterina Bueno

La collaborazione con Kinè per riuscire acquistare i diritti RAI ed ultimare la produzione del documentario di una delle maggiori interpreti del canto popolare tradizionale e contadino in Italia dagli anni ’60.

Teatro Faraggiana

La raccolta fondi per la ristrutturazione del foyer del teatro novarese, operazione simbolo della rinascita dopo un periodo di inattività di 20 anni.


*Ispirato da StartUp Magazine

Chiara Di Meo

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Come raccogliere 25.000€ in 70 giorni

Profili ha curato la promozione e la comunicazione della raccolta fondi del Teatro Faraggiana per la ristrutturazione del foyer

Sin dall’inizio Profili ha creduto nel Teatro Faraggiana e nel suo progetto di crowdfunding: ristrutturare il foyer del teatro per dare un segnale forte di rinascita dopo un periodo di inattività di 20 anni e dimostrare di essere uno spazio culturale con pochi concorrenti in città. Così il 19 aprile è stata lanciata una raccolta fondi su Eppela e dopo 70 giorni abbiamo raggiunto la considerevole cifra di 25.000€.

Perché è stato scelto il crowdfunding?

Il teatro aveva bisogno di un finanziamento per compiere i lavori di ristrutturazione e visti i tagli che negli ultimi anni sta subendo il settore culturale questa è sembrata l’idea migliore. Inoltre con questo strumento sarebbe stato possibile anche coinvolgere maggiormente la comunità cittadina e diffondere i valori che caratterizzano l’operato del Teatro Faraggiana. La comunicazione e la promozione del crowdfunding, curate da Profili, sono state l’elemento essenziale per raggiungere il risultato. La strategia è partita con la progettazione, seguita dal lancio e dalla campagna vera e propria. 

La progettazione

La progettazione è partita da zero: bisognava creare il nome, i contenuti e tutto il necessario per comunicare sia online che offline.

  • Il namingChi fa un foyer fa per tre” è stato lo slogan scelto per promuovere il progetto. L’idea era quella di esprimere il concetto della centralità del pubblico all’interno del progetto Faraggiana e volevamo che questa cosa fosse chiara sin da subito;
  • La cifra: si è scelto di raccogliere 25.000€ poiché questa era l’esigenza del teatro visto il progetto di  ristrutturazione che aveva in mente. Un obiettivo ambizioso considerato che la media dei progetti italiani di crowdfunding è di 6.105,21€;
  • La modalità: è stata scelta la tipologia di raccolta “Tutto o niente” per dare un segnale forte a livello comunicativo e dimostrare che il teatro vuole portare avanti con convinzione quello che ha creato fino ad allora e che avrebbe continuato a portare avanti i suoi valori e il suo progetto;
  • tempi: si è optato per una campagna di 70 giorni per dare alla notizia il tempo di diffondersi, soprattutto a fine stagione quando l’attenzione sull’attività del teatro tende a calare;
  • Il target: molta attenzione si è concentrata sul pubblico attuale e potenziale del Faraggiana. Ma anche le istituzioni pubbliche sono state coinvolte a vario titolo e diverse aziende del territorio sono state contattate, alcune di esse hanno accolto con entusiasmo il progetto. Anche il pubblico degli appassionati di teatro e recitazione sono stati un target di riferimento e il loro coinvolgimento è stato stimolato attraverso azioni online (campagne di digital PR) e offline (incontri in teatro);
  • contenuti: si è deciso di puntare sui video che per fruibilità e per linguaggio narrativo hanno un maggior impatto emotivo. Sono stati coinvolti gli attori di fama nazionale impegnati nella stagione teatrale che hanno testimoniato l’importanza di questo progetto;
  • social network: si è deciso di puntare su Facebook per raggiungere un pubblico più ampio e Instagram per arrivare a una fascia più giovane potenzialmente interessata;
  • media tradizionali: bisognava coinvolgere testate cartacee e televisive;
  • Digital PR: contatto con realtà digital influenti per territorialità o settore di riferimento dovevano essere coinvolte per portare a conoscenza il maggior numero di persone possibile;
  • Gli eventi: durante le serate di spettacolo è sempre stato presente un corner informativo al quale il pubblico poteva rivolgersi sia per avere informazioni sia per donare direttamente. Inoltre sono state organizzate tre visite guidate al teatro per coinvolgere il pubblico della città.

Il lancio

La campagna è stata lanciata online la mattina dell’apertura della raccolta sulla piattaforma: è andato online il primo video che contemporaneamente è stato caricato sul sito web e sulla pagina Facebook. Il video è stato supportato da un sponsorizzazione per aumentarne la diffusione. Offline è stato presentato il progetto in teatro in concomitanza con uno spettacolo con grande affluenza di pubblico: lo staff del teatro ha dato informazioni durante la serata e ha cominciato a raccogliere i fondi.

La campagna

Durante la campagna, la comunicazione si è concentrata su due linee principali. Da un lato la presenza costante sui social network per mantenere viva l’attenzione e raccontare al pubblico i valori del teatro oltre che il progetto di ristrutturazione, dall’altra l’organizzazione di eventi capaci di coinvolgere sia il pubblico che gli stakeholder per mostrare il teatro da vicino. Queste sono state le azioni principali che abbiamo messo in campo:

  • Durante tutto il periodo i video sono stati il contenuto principe capace di attirare l’attenzione, raccontare ed emozionare. Gli attori impegnati negli spettacoli, la comunità del quartiere, lo staff del teatro si sono mostrati in prima persona e hanno dato quel valore in più capace di rendere partecipi i cittadini;
  • I mass media tradizionali, stimolati con il comunicato stampa e l’invito allo spettacolo in cui è stata presentata la campagna, hanno dato la notizia sin da subito e hanno aiutato a comunicare nel momento di lancio. Rai3 ha dedicato un lungo servizio di approfondimento durante un’edizione del tg;
  • Eppela, il portale scelto per la raccolta fondi, ha messo in evidenza il Teatro Faraggiana (anche con una lunga intervista) per quasi tutta la durata della raccolta, dimostrando la validità del progetto;
  • il motivo e lo scopo del crowdfunding sono stati costantemente ricordati e illustrati sui social network con diversi contenuti;
  • diversi blog di settore e gruppi di riferimento in ambito cittadino sono stati contattati per aiutare nella diffusione del progetto;
  • è stato coinvolto il pubblico in eventi all’interno del teatro con lo scopo di renderlo ancora più partecipe (mostrando il backstage della struttura fisica) al progetto;
  • una campagna Google Ad Grants sulla rete di ricerca ha diffuso il messaggio anche a chi non frequentava i social network (vedi il grafico sotto).

I risultati

Conclusa la campagna abbiamo tirato le somme del lavoro fatto: oltre aver raggiunto l’obiettivo dei 25.000€, i risultati della campagna di comunicazione sono stati in linea con quanto ci eravamo prefissati. Questi in sintesi:

  • La copertura organica media della pagina Facebook è cresciuta del 20%,
  • la fanbase di Instagram è aumentata del 24%,
  • le visualizzazioni dei video sono state più di 75.000,
  • I post specifici sulla campagna hanno raggiunto più di 141.000 utenti solo su Facebook.

Conclusioni 

Perché si raggiunga l’obiettivo quindi è necessaria una strategia di comunicazione integrata che non si limiti al solo progetto ma che abbracci e sposi la mission dell’istituzione culturale. In questo caso specifico Profili ha aderito con entusiasmo al progetto proprio perché credeva (e crede) nei valori che il Teatro Faraggiana diffonde. Il crowdfunding è uno strumento molto importante e soprattutto molto efficace se inserito in una strategia di marketing complessiva. Continuate a seguirci e vi racconteremo di altri progetti che stiamo seguendo.