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#profilitalk: il successo del format one-to-one

di Rossella De Toma

Una serie di incontri animano già da un mese i pomeriggi sui canali social di Profili. Il format #profilitalk ha conquistato i nostri fan attraverso la varietà e attualità di argomenti, legati al sistema culturale durante e dopo l’arresto forzato causato dall’emergenza sanitaria.

Perché #profilitalk?

Perché in un momento come questo, dispersivo in termini di modalità e contenuti bisognava individuare una linea strategica che raggruppasse e desse voce alle tante realtà della cultura. In una fase in cui siamo stati costretti a rallentare, a cambiare le nostre abitudini, a riscoprire noi stessi e il valore della calma, ecco che si sono fatte avanti a farci compagnia tante nuove proposte e servizi accomunati da un’unica caratteristica: digitale.
Un momento statico che abbiamo voluto analizzare nel dettaglio mirando a comprendere e prevedere, per quanto possibile, i cambiamenti che porta con sé, partendo soprattutto dal pubblico e dalla fruizione della cultura, dai cartelloni alle manifestazioni, e nella messa in pratica di tutto ciò a cui eravamo abituati.

Ma cosa è #profilitalk?

Contributi genuini e sinceri, ragionamenti attenti e scambi di pareri con professionisti del settore culturale in tutte le sue accezioni hanno contribuito a creare quella che è diventata una vera e propria rubrica, fatta di un calendario di appuntamenti condotti da Andrea Maulini e dallo staff Profili. Realtà culturali grandi e piccole hanno ragionato sulla ripartenza da un punto di vista del tutto innovativo: muovendo dall’arte al teatro, dal mondo dei festival alla musica sono nate numerose delineazioni che potrebbero definire come nuove basi di marketing e comunicazione, una nuova strategia da mettere in campo nell’era post-covid 19.

A dare il via agli appuntamenti è stata l’intervista con Antonio Taormina, docente al Dams di Bologna e membro del Consiglio Superiore dello Spettacolo, con cui è stato interessante condividere la prima fase dell’emergenza in termini di prospettive e possibili cambiamenti definitivi nel settore. Si sono poi susseguiti numerosi esperti tra cui Giovanni Soresi, che ha definito il ruolo del digitale e gli asset attorno a cui ricostruire il marketing e la comunicazione dello spettacolo, Aldo Sisillo, Direttore e Direttore Artistico del Teatro Comunale di Modena che ha presentato nel le tante sfaccettature dello streaming, Mario Lavezzi, presidente del Consiglio di Sorveglianza SIAE che ha raccontato come tutelare gli autori e musicisti nel periodo dell’emergenza e ancora Simone Pacini è intervenuto sui cambiamenti del ruolo del critico di teatro mentre Andrea Paolucci, Direttore del Teatro dell’Argine e Sebastian Schwarz, Sovrintendente Teatro Regio di Torino, hanno condiviso nuovi punti di partenza per la programmazione delle prossime stagioni.

Non sono mancati punti di vista di realtà più piccole, i cui professionisti e operatori di settore si sono interrogati sull’effettiva esplosione dell’online e la conseguente nascita di numerosi format e esperienze digitali. Veronica Bassani, Vicepresidente Associazione Fatti d’Arte e Angela Molari, co-curatrice della mostra Sorelle di Corpo hanno trasformato un festival in una esperienza 100% digitale. Ancora, Valentina Picariello, Co-direttrice di Zona K e Presidente di Casa degli Artisti, ha presentato le sfide di spazi artistici e di teatro contemporaneo mentre Demetrio Chiappa, presidente di Doc Servizi, ha contribuito ad allargare gli orizzonti verso l’intera rete di operatori di settore e la necessità di un riconoscimento di uno status giuridico specifico.

What’s next?

Nelle prossime puntate #profilitalk si evolverà attraverso nuovi appuntamenti per andare oltre. Non basta più ragionare sulle strategie di ripartenza nei campi sterminati della cultura, è arrivato il momento di esplorare le effettive modalità di organizzazione e di fruizione di quello che sarà il nuovo mondo dello spettacolo e dell’arte. Le prossime testimonianze, azioni e previsioni verso un futuro in rinascita coinvolgeranno:
• Federico Toso, direttore di Fnas – Federazione Nazionale Arte in Strada (26 maggio)
• Giovanni Tarpani, Responsabile Marketing Istituzionale Regione Umbria (28 maggio)
• Alessandra Carbonaro, deputato del Parlamento e membro della Commissione Cultura (4 giugno)

Per concludere, ripassiamo un attimo alcuni dei punti chiave emersi dai numerosi appuntamenti, che possono costituire i pilastri della ripartenza per quanto riguarda il settore culturale.
Fare rete
Se per qualcuno non era prioritario, dovrebbe diventarlo. Ragionare in un’ottica di sistema e condividere esperienze diviene essenziale non soltanto per la sopravvivenza ma per costruire una solidità strutturale che consenta di fare fronte a un settore per sua natura soggetto a contingenze e emergenze, ancora di più in questo periodo.
Essere (tanto tanto) creativi
Se di base occorre condivisione di strategie, non deve mancare la personalizzazione dell’offerta culturale. Scelte artistiche originali, in termini di tematiche e modalità di fruizione, spesso associate al digitale attualmente decisamente in crescita, possono rivelarsi importanti e necessarie per uscire dal coro e ripartire con successo.
Ri-conoscere il pubblico
Protagonista fondamentale della ripartenza, occorre conoscerlo e comprenderne le nuove esigenze e richieste per creare contenuti in linea con il ruolo che questo pubblico 2.0 andrà a giocare nella creazione di contenuti culturali.
Comunicazione
Essenziale per sostenere e accompagnare ogni passo che le realtà decideranno di mettere in pratica, sarà supportata sempre di più da strumenti e servizi digitali e tecnologici che miglioreranno l’accessibilità e contribuiranno alla crescita esponenziale dell’interesse e del coinvolgimento.

E allora seguiteci!